domenica 13 febbraio 2011

Borgo Ognissanti, un kebab in salotto


Borgo Ognissanti è la lunga strada della zona ovest del centro di Firenze che corre più o meno parallela all'Arno da piazza Goldoni al Prato di Ognissanti. Nel complesso una strada tranquilla, con tanti negozi, ristoranti e bei palazzi storici. Il fondo stradale è un po’ dissestato e fa acqua da tutte le parti, nel vero senso della parola perché le fogne danno di fuori, ma a primavera dovrebbero iniziare i lavori alle fognature, per cui la strada sarà riasfaltata. Tutto questo è dovuto in gran parte al lavoro che da quattro anni sta portando avanti l’Associazione Borgo Ognissanti, una vera e propria Associazione di strada che coinvolge ben 88 negozianti. “L’Associazione è nata – dice il suo Presidente Fabrizio Carabba – per cercare di fare qualcosa per la strada che stava cadendo nel degrado”. Grazie alla forza e allo spirito di collaborazione di tutti i negozianti Borgo Ognissanti può essere considerata un po’ un’isola felice. “Si riescono a portare avanti tanti progetti – continua Carabba - come l’aiuola in via Curtatone che sostituirà i cordoli di plastica bianchi e rossi, gli interventi su alcuni Palazzi in decadimento come l’Hotel Albion e l’ex Economia e Commercio che diventerà la sede del Polimoda. E’ la prima strada a Firenze dove il Quadrifoglio ha messo i cassonetti interrati. Per ora abbiamo sempre trovato nell’Amministrazione degli interlocutori che ci sono stati a sentire”. Certo, i problemi ci sono, ma riguardano essenzialmente il fatto che molti residenti se ne sono andati “La gente va a vivere fuori dal centro, – dice Francesco, che gestisce da tanti anni una gastronomia di famiglia - in posti che si raggiungono più comodamente con la macchina e preferisce fare la spesa nei centri commerciali”. “Prima c’erano tanti uffici – dice Elisabetta del Forno Becagli – ma da quando hanno messo la porta telematica si sono trasferiti quasi tutti fuori dalla zona blu, soprattutto per la carenza di mezzi pubblici”. Anche dal punto di vista della sicurezza, l’Associazione svolge un ruolo importante. Borgo Ognissanti è una strada in cui si può passeggiare tranquilli la sera perché ben illuminata e continuamente presidiata dai Carabinieri del locale Comando. L’importante è non girare l’angolo in via Palazzuolo. “Purtroppo – continua Carabba - nonostante i continui controlli, il problema della criminalità, dello spaccio e della prostituzione di via Palazzuolo e delle strade limitrofe non si riesce a risolvere, nonostante siano venti anni che l’Amministrazione è allertata. Non c’è un intervento sistematico per mandare via gli stranieri non regolari. Possiamo solo far si che il fenomeno resti circoscritto”. “Negli ultimi anni sono venuti a vivere qui tanti extracomunitari, - dice Massimo, il pescivendolo – Quelli che non hanno un lavoro vanno ad incrementare la criminalità di via Palazzuolo, altri hanno aperto delle attività commerciali. Bisognerebbe tutelare i negozi del quartiere e garantire una continuità generazionale dei mestieri. Ma gli affitti sono troppo alti e molti se ne vanno. Solo in Borgo Ognissanti ci sono tre negozi che vendono Kebab. Ma chi va a mangiare il Kebab l’ha mai provato un panino con il lampredotto?”

Le mille facce di Santo Spirito


Il quartiere di S.Spirito ha molte anime e molte facce. La vita del quartiere si svolge nella piazza, una delle più belle di Firenze, con la sua meravigliosa Basilica, ultimo progetto del Brunelleschi. Qui convivono i residenti, i negozianti, i proprietari dei locali pubblici, i senzatetto e ognuno vive in maniera diversa i problemi della zona. La mattina la piazza si veste dei colori del mercato, del chiacchiericcio delle signore intorno alle bancarelle, delle voci degli ambulanti che invitano ad acquistare, delle persone che si ritrovano davanti ai bar. Ma quando i banchi del mercato lasciano spazio alla Piazza, quando la gente si disperde per le tante stradine, affiora evidente il degrado, a cominciare dalle grandi buche per terra e dalla sporcizia. “Hanno cominciato a rifare la pavimentazione – dice Fabrizio Palloni residente nel quartiere – ma è tutto fermo a causa della pioggia. Avrebbero dovuto iniziare i lavori a primavera, ma gli esercenti dei locali si sono opposti perché un cantiere aperto in estate li avrebbe danneggiati.” “E’ inutile rifare la pavimentazione se non si fa un po’ di pulizia su quello che c’è sopra – interviene uno degli ambulanti – Si fa un bel pavimento e poi si lascia che i barboni continuino a mangiare sotto un palazzo del ‘400, a fare i loro bisogni nelle aiuole, a fare il bagno nella fontana e a dormire sulle panchine. Sono brave persone, nessuno ce l’ha con loro, ma il Comune dovrebbe trovargli una sistemazione”. E loro, i senzatetto, la vorrebbero un’altra sistemazione. “Non ci piace vivere per strada – dicono Francesco e Renzo – mentre giocano a carte sul muro del palazzo nobiliare dove sono alloggiati - ma non sappiamo dove andare. Qui almeno stiamo insieme, ci facciamo compagnia. I bagni nei bar non ce li fanno usare e il bagno pubblico è a pagamento. Da qualche parte dobbiamo farla”. L’altro grosso problema di S.Spirito sono i parcheggi. Da quando hanno tolto la sosta per i residenti in via della Chiesa, le macchine sono tutte parcheggiate nelle stradine limitrofe molto strette, come via della Caldaie e Borgo Tegolaio, spesso sui marciapiedi. “Quando torniamo a casa – dice Fabrizio Palloni – soprattutto la sera, è impossibile trovare un parcheggio perché la gente lascia la macchina ovunque, nei posti per residenti, in divieto di sosta, sui marciapiedi” “Bisognerebbe fare un parcheggio nelle vecchie Scuderie – dice un ortolano della piazza – ma anche lì è un totale degrado, il giardino è pieno di siringhe”. “Anche le biciclette sono un problema – dice un altro abitante del quartiere – le rastrelliere sono piene di vecchie biciclette rotte che nessuno porta via e sui marciapiedi non si passa più perché sono diventati parcheggi per le bici”. “Ma il sindaco – interviene un signore - non le vede queste cose quando passa qua davanti per andare dal parrucchiere in via Sant’Agostino?”

Quando si spengono le luci e si abbassano i bandoni dei negozi, Piazza S.Spirito si riempie di una varia umanità e anche di pericoli. La “vivacità della vita notturna” turba il sonno dei residenti che vorrebbero dormire nelle loro case e la tranquillità di coloro che vorrebbero farsi una passeggiata. Accanto ai normali avventori dei numerosi locali, ci sono tanti ubriachi, extracomunitari che spacciano, i decibel troppo alti delle bande rock che suonano nella piazza. “La notte è un inferno, specialmente d’estate – dice Beatrice Turillazzi, architetto, le cui finestre affacciano sulla piazza – tutte le sere si fa festa, con musica troppo alta, casse piazzate proprio sotto le finestre, fino a notte tardissima.” “Le notti d’inverno sono più tranquille – dice Marco Zini, il dottore della Farmacia S.Spirito- ma l’alcol e la droga rimangono un grosso problema, anche se mi sembra che i tossicodipendenti siano un po’ diminuiti”. “La sera è pericoloso stare nella piazza – dice Francesco, un ragazzo che spesso davanti alla chiesa fa degli spettacoli con le sue bolas luminose – ci sono ubriachi e spacciatori. Più volte mi hanno tirato addosso delle bottiglie di vetro”. “E’ bello che la piazza sia viva, che ci sia gente e musica – dice Beatrice Turillazzi – ma si dovrebbero rispettare delle regole e ci vorrebbe un maggior controllo da parte delle Forze dell’Ordine. Il Presidio dei vigili nella Piazza funziona da Giugno a Settembre, ma solo per l’ordine pubblico; per gli schiamazzi la competenza è della Polizia Municipale di Piazza della Calza; i giorni dispari si devono chiamare i Carabinieri, i giorni pari la Polizia. Non ci si capisce più niente”.

San Frediano nella morsa delle auto


Quando si oltrepassa per la prima volta Porta San Frediano e si entra nel quartiere tanto amato da Vasco Pratolini, si ha l’impressione di essere in un altro mondo: una piccola città nella città, dove i negozi sono botteghe, dove tutto ha un che di familiare. Ma chi ci vive e ci lavora da tanto tempo racconta una storia diversa. “Una volta San Frediano era davvero una città nella città, un quartiere popolano, volgare, artigianale, ma vivo. Oggi San Frediano è un quartiere in degrado per problemi legati alla viabilità e ai parcheggi”. Dice Stefano Bemer, artigiano di scarpe. “Sono venuti qua tante volte – continua - ci hanno fatto delle promesse, ma vengono con le gambe e con la faccia, non con il cuore”. La zona più interessata è il tratto di Borgo San Frediano che va dalla porta telematica, quindi da piazza De’Nerli, a Piazza Nazario Sauro. “I marciapiedi sono molto stretti e sul lato sinistro parcheggiano macchine e motorini, tanto che si fa fatica a camminarci a piedi ed è impossibile percorrerli con un passeggino o con una carrozzina per un disabile, – dicono Alessandro e Rodolfo Mignani, titolari di una macelleria in Borgo San Frediano – la strada si restringe così tanto che per camminare sul lato destro bisogna “spiaccicarsi” contro i muri delle case per non farsi prendere in testa dagli specchietti retrovisori degli autobus o dei furgoni”. "Il fondo stradale è disastroso un po’ dappertutto – spiegano Ilaria, Desy e Daniela, decoratrici su legno - ci sono grandi buche tra le antiche pietre che ogni tanto vengono “rattoppate” con un po’ di asfalto; le fogne non vengono svuotate da anni e le strade si allagano quando piove”. “Bisogna togliere le macchine – interviene Simone, il “trippaio di San Frediano” – liberare le piazze e asfaltare le strade. In Piazza De’ Nerli ogni tanto qualcuno, a piedi o in scooter, cade in una buca”. “Per liberare San Frediano dalle macchine occorrerebbe un parcheggio interrato, in piazza del Carmine o in piazza Tasso”, aggiunge Alfredo Cozzi del “Dolce Emporio”.“Ci sono varie ipotesi allo studio non di facile soluzione perché l’Oltrarno è visto come la culla di Firenze e della fiorentinità – spiega Roberto Nativi, Presidente della Commissione Sviluppo Economico e Turismo del quartiere 1 - e l’Amministrazione Comunale si trova a dover decidere tra attuare una pedonalizzazione di tutta la zona, valorizzando così la residenzialità e potenziando il turismo, con un sistema di mobilità basato su auto elettriche, pulmini e appositi parcheggi per i residenti, oppure privilegiare il commercio, lasciando libero accesso a macchine e camion. Questo comporterebbe la sostituzione delle antiche pietre della pavimentazione stradale con l’asfalto. Ma siamo in una delle zone più antiche di Firenze e bisogna scontrarsi con le Belle Arti”. Un progetto di cui si parla da tempo e che fa parte dei 100 punti di Renzi, è quello della costruzione di un parcheggio interrato in Piazza del Carmine, che consentirebbe la creazione di 250 posti auto e la valorizzazione di una bellissima piazza oggi invasa dalle macchine. Alla domanda: “Cosa osta alla costruzione di detto parcheggio?” il Nativi risponde: “il parcheggio si farà, è un punto all’ordine del giorno dell’Amministrazione e i lavori dovrebbero partire prima della fine del mandato di Renzi, ma rientra in una situazione di intervento complessivo. Da solo non basta a risolvere i problemi di San Frediano”.